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Il duo Maionchi-Zerbi a Modena

Ripresa autunnale degli incontri al Forum Monzani
di Matteo Franzoni – 09 ottobre 2018

 

Domenica 7 ottobre è ripresa la rassegna autunnale “Incontri con gli autori” organizzata da BPER Banca al Forum Monzani di Modena con la partecipazione di Mara Maionchi e Rudy Zerbi, con un tutto esaurito a conferma del carisma dei due personaggi televisivi.

La rassegna “Incontri con gli autori” riparte con il botto ospitando due tra i personaggi televisivi più forti del mondo, Mara Maionchi e Rudy Zerbi. Il carisma dei due attira numerose persone e il Forum Monzani fa il tutto esaurito in pochi minuti nonostante una domenica di sole con temperature gradevoli. L’applauso che accoglie Mara e Rudy è davvero scrosciante e in un attimo i due catturano la platea con la loro dialettica spontanea e divertente, escludendo giocosamente il conduttore del dibattito, Giuliano Albarani. Mara si entusiasma a vedere il Forum così gremito di persone ed esclama “Che bello, mi sembra di essere un artista vero, tanta gente la hanno solo gli artisti veri!”e Rudy le fa il verso dicendo “Come avete capito noi non siamo timidi”.
Da questo momento il dibattito si sposta sul libro scritto dai due, “Se non sbagli non sai che ti perdi”, definito un libro serio, sul futuro, sui sogni e sui desideri. Il libro inizia così: “ Se sei un cavallo di razza passa oltre, questo libro è per i somari”. Per i due autori i fenomeni sono pochi (essendo a Modena citano Vasco Rossi come cavallo di razza), tutti gli altri siamo noi, che abbiamo un talento e che abbiamo capito di dover lavorare per imparare. Il libro non parla solo ai giovani bensì parla a tutti coloro che hanno un sogno da realizzare. Zerbi utilizza volutamente il termine sogno, essendo un romantico, perché ritiene che se non si ha un sogno da realizzare non si vive felici e attivi, mentre Mara parla di interessi piuttosto che sogni, definendosi più terra a terra e realista che sognatrice. Un libro composto da tredici lezioni e una tra queste è “Smettila di lamentarti” perché la sfortuna non esiste. Tentare è importante, cadere è lecito ma bisogna comunque provare e non rimanere fermi. In Italia è radicata la mentalità dello stare fermi perché si pensa ci siano i fortunati e i raccomandati ma secondo i due è una mentalità sbagliata, ci si deve muovere e tentare di realizzare il proprio sogno. I giovani di oggi pensano che farsi vedere e farsi conoscere significhi essere qualcuno, Mara asserisce che non è così e che questo tipo di fama va ad esaurirsi in fretta se dietro non ci sono tanto lavoro e perseveranza. Nel libro sono presenti anche i fallimenti dei due autori, Zerbi a quarant’anni ha perso il lavoro e ha dovuto sapersi reinventare rimboccandosi le maniche, Mara cita invece il lavoro fatto insieme a Tiziano Ferro per l’album “Rosso Relativo” che nessuno voleva pubblicare e chiosano “Combattere sempre perché è una parte difficile ma divertente della vita”. Ad esempio di questa affermazione citano Gianni Morandi che canta “Ma quanto è dura la salita”, un artista che ha saputo fermarsi, studiare e rilanciarsi. Rudy parla della sua esperienza personale, di quante bugie ha dovuto dire nella vita per far contenti quelli che in famiglia si chiedevano che lavoro facesse, quando è arrivato a Milano con la scusa dell’università per fare il dj, quando la Sony lo ha assunto e lui a casa ha raccontato che vendeva i televisori. Non è facile avere il coraggio di inseguire i propri sogni ma bisogna trovarlo questo coraggio per non vivere una vita grama. Mara cita le difficoltà che tuttora le donne sono costrette ad affrontare nel mondo del lavoro faticando ad emergere, ricevendo stipendi più bassi e risultando purtroppo meno credibili degli uomini in alcuni ruoli. In questo sfogo scappano alcune parole colorite a Mara e Rudy subito la incalza dicendo “Alla terza parolaccia Mara dovrà riconoscere un euro ad ogni spettatore”Lei giocosamente indispettita cerca la contrattazione dicendosi disposta a pagare al massimo 50 cent e lui ribatte che la Maionchi che non dice parolacce è come Zerbi dal barbiere, strappando risate e applausi. Il discorso torna sul libro ed entrambi asseriscono decisi che un elemento chiave di un lavoro ben fatto è la squadra. Se un gruppo di persone funziona, se c’è feeling e collaborazione il risultato è migliore. Zerbi cita un suggerimento ricevuto da Maria De Filippi, secondo lui fondamentale, la risposta alle domande la si ha sapendo ascoltare la gente. Anche la persona più umile e modesta va ascoltata perché in ogni risposta ci sono spunti e stimoli, ascoltare significa imparare. A questo proposito Mara afferma di dire sempre ciò che pensa e di preferire la spontaneità alle risposte pronte. Per questo motivo dice di apprezzare coloro che danno giudizi e critiche costruttive, volti a far crescere la persona perché un giudice deve fare da specchio per mostrare agli artisti dove sono deboli, ma mai dire cosa devono fare perché ognuno deve seguire se stesso. Per Zerbi le persone non possono fare tutto, bisogna indagare e capire la propria indole. La parola chiave del libro è resilienza, la capacità di adattamento, la capacità di assorbire un urto senza rompersi.

Con questa massima i due artisti salutano il folto pubblico del Monzani non prima di essersi fatti un selfie con la platea gremita, rendendosi poi disponibili a firmare autografi per la gioia di tutti i presenti.

 

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